8 ago 2009

I progetti dei giovani catanesi in piazza; un'occasione per parlare di architettura.

















Si parla troppo poco di architettura. Credo che molta gente non conosca a fondo il significato di questa parola. Sicuramente molti non conoscono il significato della parola "Architetto" e sconoscono anche il ruolo che dovrebbe/potrebbe avere questa professione per migliorare la qualità della vita sia nella sfera privata della residenza che negli spazi pubblici, di lavoro o del tempo libero. Anche per questo la nostra terra non esprime da decenni opere di architettura di una certa qualità. Parliamoci chiaro, raramente ci viene chiesto di fare il nostro lavoro, di fare gli Architetti. Un Sindaco chiede un'attenzione particolare alla salvaguardia del patrimonio storico esistente. Un privato chiede opera di "abellimento" su un progetto già fatto o un cantiere già avviato. Un'azienda esige un look che "acchiappa"!. Ma l'architettura è un'altra cosa; o quantomeno è anche qualcos'altro.
E allora bisogna parlare di più di architettura, in ogni occasione. Trovare il modo e l'occasione di spiegare come l'architettura potrebbe esprimere il volto di una sicilia contemporanea, aperta alle innovazioni, attenta ai condizionamenti dovuti al clima mediterraneo ma, allo stesso tempo, fortemente ancorata alle proprie tradizioni ed al proprio passato.
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Facciamo un paragone: quando c'è un problema legato alla salute si pretende dal medico che sia bravo. Ma cosa vuol dire bravo? Vuol dire aggiornato con i più recenti sistemi di cura, con le più recenti tecniche, etc. Tali sistemi e tecniche sono il risultato di secoli di ricerca ed innovazione. In Architettura dovrebbe essere la stessa cosa.
In sintesi, si dovrebbe trovare il modo per stimolare un sottofondo culturale che potrebbe crescere, crescere, e crescere fino a quando la gente, domani, avrà la consapevolezza del significato corretto della parola "Architettura" così come della "Medicina", in modo da rivolgersi ad un professionista con un approccio corretto che permetta ad entrambi di ottenere il migliore risultato; tecnicamente, funzionalemtne e culturalmente adeguato ai nostri tempi.
Bisogna ammettere che noi siciliani abbiamo, tra l'altro una naturale propensione alla "lamentela" e mi rendo conto che il tono di questo articolo rischia di perdersi nel tunnel dell'autocommiserazione. L'intento non è naturalmente questo ma bisogna dirle certe cose e credo che il ruolo dell'Architetto in fondo sia anche questo: stimolare il dibattito culturale quando ci si rende conto che il bisogno è diventato necessità.

Un'occasione per fare tutto ciò ce l'hanno i giovani architetti catanesi. La Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Catania, di cui faccio parte da qualche mese, stà organizzando una mostra itinerante mirata a promuovere l'attività e la professionalità dei giovani iscritti. Questo è l'obiettivo diretto. Quello indiretto è portare l'architettura in piazza anche nei piccoli centri. Permettere ai nostri giovani colleghi di mostrare a clienti ed amici la propria esperienza e, nel frattempo spiegare loro come si possa qualificare i luoghi in cui si vive e si lavora grazie all'architettura intesa nel senso più completo e meno superficiale del termine (come lo intendevano gli antichi). I giovani che parteciperanno alla mostra (il termine per le iscrizioni scade il 28 agosto) potranno anche coordinare ed organizzare l'esposizione nel proprio comune; una occasione in più per assumere un ruolo con le amministrazioni e di coinvolgere gli amministratori illustrando gli obiettivi (diretti ed indiretti) dell'evento.

Per coloro i quali volessero maggiori informazioni ecco alcuni utili link:

- Articolo su ArchitetturaCatania "Mostra Giovani Architetti Catanesi" ;

- Pagina del sito della Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Catania da cui scaricare il regolamento e gli allegati per partecipare alla mostra;

- Pagina dell'evento su Facebook


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2 commenti:

Maria Manuli ha detto...

E' un'ottima occasione non solo per il rilancio dell'architettura in Sicilia ma soprattutto per dimostrare alle varie amministrazioni che non siamo "troppo piccoli" per ricevere un incarico....e ai nostri cari colleghi più anziani di investire sui noi giovani che molto spesso ci ritroviamo ad essere trattati da semplici disegnatori, usati per poter ottemperare a quel famoso art. 51 del DPR 554/99 e troppo inesperienti per poter pretendere almeno un rimborso spese!!!!

Maria Manuli ha detto...

Vorrei ricordare che la partecipazione alla mostra è aperta anche ai giovani colleghi laureati in ingegneria edile-architettura iscritti all'ordine degli Ingegneri....